Telepunken, un gioco di parole. Ma Telepunken non è solo un gioco: è anche un richiamo celebrativo. Telepunken rievoca un famoso spot di tanti anni fa, e dentro c'è una musica nata tanti anni fa, il punk rock. Telepunken richiama alla memoria un'adolescenza fatta di Alfredino nel pozzo, del mostro di Firenze, della Milano da bere. Il disastro di Chernobyl, l'eroina, l'aids, ma soprattutto la musica. Quella musica ascoltata, respirata, fatta nelle cantine e nelle soffitte, con l'ignoranza di non saper mettere in fila tre accordi in croce, berciata prima in “falso inglese” poi in italiano, unica lingua con la quale sapevamo scrivere le parole.
Senza troppe pretese e non prendendosi troppo sul serio, Telepunken vuole riportare la spontaneità di quei tempi, e a farlo sono due adolescenti che di diverso hanno solo qualche ruga e capello bianco in più.
Fabio Tarocchi nasce tra le tessiture della prato industriale e le fosse di ranocchi sul set di “Berlinguer ti voglio bene”. Da piccolo attingeva a piene mani dai jue box dei circoli di paese e dai vinili rock anni 70 dei fratelli maggiori. Con i Grand Carabs, di cui è cantante, calpesta i palchi di alcuni locali underground. Il tempo passa, Fabio invecchia e spenge il microfono. Poi conosce un collega, se ne innamora perdutamente ma viene respinto. Si riaffaccia però la voglia di fare musica: nel silenzio surreale del COVID alzano la testa i Telepunken.
Leonardo Venturini nasce a Firenze. Ammaliato dal rock e dalla new wave, milita ecletticamente in diverse band tra le quali Coda, Neon e Tango Fernandez. Il tempo passa e le bacchette lasciano spazio a forchette e cucchiai per pappine. Ma circa un anno fa decide, pentendosene all’istante, di buttarsi in questo progetto collaborando sia alla produzione dei pezzi che alla linea editoriale.
“ Qualche anno fa”conclude Tarocchi “ saltavo e cantavo sui palchi, sudato ed elettrizzato, e facevo talvolta delle magnifiche figure di merda.. adesso ho qualche anno in più e non riuscirei neanche a reggere mezz’ora di concerto, d’altra parte scrivo canzoni e realizzo video collaborando con vari artisti della scena pratese. Nessuno ci commissiona questi video, nessuno ci mette dei limiti: questo è il nostro godimento, questa la nostra libertà.
Punk reazionario,visione miope e provinciale, mummie fuori dal tempo, sono per noi lodi sperticate, medaglie da appendere che speriamo di raccogliere nel prossimo futuro.
Il sogno è quello di tornare a suonare live su un camion-palco e di auto prodursi un cd.